Gli Emirati Arabi Uniti hanno inaugurato il più grande parco fotovoltaico del mondo, mentre l’Arabia Saudita mira a raggiungere il 50% di energia verde entro il 2030.

I principali produttori di petrolio del mondo stanno cercando di diversificare le loro economie verso le energie rinnovabili. Questa transizione è cruciale per la lotta globale al cambiamento climatico. I paesi del Golfo Persico stanno intraprendendo questa strada con risultati variabili.

Sfide Climatiche e Consumo Energetico

Nei mesi estivi, le temperature nel Golfo superano spesso i 50 gradi, rendendo il consumo energetico pro capite tra i più alti al mondo. Qatar, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita sono tra i principali consumatori. Entro il 2100, si prevede che la popolazione della regione crescerà da 59 a 84 milioni, aumentando ulteriormente il consumo di risorse.

Gli Stati del Golfo hanno uno dei costi di produzione del petrolio più bassi al mondo e sussidiano fortemente l’energia. Questo porta a sprechi significativi. A Dubai, ad esempio, l’aria condizionata è spesso lasciata accesa anche quando non necessaria. L’acqua è così economica che alcune persone aprono la doccia solo per ascoltarla.
Alcuni Stati stanno introducendo misure per ridurre gli sprechi energetici. L’Arabia Saudita ha aumentato le bollette energetiche e lanciato campagne per promuovere l’uso responsabile delle risorse. Gli Emirati Arabi Uniti stanno riducendo i sussidi per i carburanti e incentivando il trasporto pubblico. Ad esempio, la Dubai Electricity & Water Authority ha lanciato una campagna per incoraggiare i residenti a usare l’aria condizionata in modo più efficiente.

Obiettivi di Sostenibilità

Gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman si sono impegnati a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. Il Bahrein, il Kuwait e l’Arabia Saudita mirano a raggiungere questo obiettivo entro il 2060. Il Qatar non ha ancora stabilito un target preciso.

Gli Emirati Arabi Uniti prevedono di produrre il 30% dell’energia da fonti rinnovabili e nucleari entro il 2030. Hanno inaugurato il parco fotovoltaico “Al Dhafra”, una mega installazione che conta quasi 4 milioni di pannelli solari bifacciali e che produce 2 GW di energia all’anno, sufficiente per soddisfare i consumi di circa 200mila abitazioni, evitando di immettere in atmosfera 2,4 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.

L’Arabia Saudita, con il progetto “Sudair”, produce 1,5 GW di energia e mira a generare il 50% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Anche l’Oman ha obiettivi simili, mirando al 30% entro lo stesso anno.

Gli Stati del Golfo stanno facendo progressi significativi verso le energie rinnovabili, ma affrontano molte sfide. I loro sforzi sono cruciali per la lotta globale al cambiamento climatico.

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TRANSIZIONE ENERGETICA NEI PAESI DEL GOLFO

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LE RINNOVABILI SUPERANO LE FONTI FOSSILI NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2024

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Gli Emirati Arabi Uniti prevedono di produrre il 30% dell’energia da fonti rinnovabili e nucleari entro il 2030. Hanno inaugurato il parco fotovoltaico “Al Dhafra”, una mega installazione che conta quasi 4 milioni di pannelli solari bifacciali e che produce 2 GW di energia all’anno, sufficiente per soddisfare i consumi di circa 200mila abitazioni, evitando di immettere in atmosfera 2,4 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.

L’Arabia Saudita, con il progetto “Sudair”, produce 1,5 GW di energia e mira a generare il 50% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Anche l’Oman ha obiettivi simili, mirando al 30% entro lo stesso anno.

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